Ozono e inquinamento: facciamo chiarezza

Ozono e inquinamento: facciamo chiarezza

Ozono e inquinamento: facciamo chiarezza

Quando le temperature si alzano, puntualmente vanno in onda i servizi dei telegiornali sull’inquinamento e sui livelli di Ozono oltre i limiti. Altre volte, invece, sentiamo parlare del cosiddetto “buco dell’Ozono” in modo poco chiaro, tant’è che molte persone credono che l’Ozono sia colpevole di aver creato un foro da qualche parte nell’atmosfera. Insomma, forse è anche per questi motivi che in generale abbiamo una visione prevalentemente negativa dell’Ozono e tendiamo ad associarlo a un qualcosa di nocivo. Cerchiamo pertanto di fare un po’ di chiarezza.

Che cos’è il “buco dell’Ozono”?

L’atmosfera terrestre si estende fino a 1000 km di altitudine ed è suddivisa in 5 strati che, a partire da quello più basso sono la troposfera (fino a 12 km), la stratosfera (fino a 50 km), la mesosfera (fino a 80-90 km), la termosfera (fino a 500 km) e l’esosfera (oltre i 500 km).
In una fascia compresa tra i 20 e i 30 km dalla Terra, quindi nella parte bassa della stratosfera, si concentra la maggior parte dell’Ozono: questo strato interno alla stratosfera viene anche chiamato appunto ozonosfera. L’ozonosfera detiene una importanza fondamentale per la vita sulla Terra dal momento che essa assorbe una gran parte di radiazioni ultraviolette e dei raggi cosmici (molto dannosi per gli esseri viventi). Negli anni Settanta si è però scoperto che alcune sostanze e in particolare i clorofluorocarburi (commercialmente conosciuti con il termine “freon” e i quali erano contenuti ad esempio nei circuiti frigoriferi, nelle bombolette spray, ecc.) potevano causare una riduzione dello spessore dell’ozonosfera.

A partire dal 1987 e in particolare con il Protocollo di Montréal, ci si è impegnati per raggiungere una progressiva riduzione della produzione di clorofluorocarburi. Queste scelte hanno portato a una inversione di tendenza e ad un ridimensionamento notevole del buco dell’Ozono, a dimostrazione che la direzione presa era giusta. Gli studiosi, comunque, invitano ancora alla prudenza sull’argomento in quanto nel 2020 e nel 2021 è stato registrato un diametro anomalo del buco dell’Ozono: da questi recenti fenomeni si sta ipotizzando che i clorofluorocarburi non siano gli unici responsabili dell’assottigliamento dell’ozonosfera ma che ciò sia in parte dovuto anche al cambiamento climatico e al riscaldamento globale.

L’Ozono troposferico, ovvero l’Ozono “cattivo”

Ora che abbiamo chiarito l’argomento relativo al buco dell’Ozono e all’ozonosfera, spiegando che l’Ozono nella stratosfera è un elemento essenziale per la nostra vita sulla Terra, parliamo dell’Ozono a bassa quota noto come Ozono troposferico. Quando sentiamo parlare al telegiornale di problemi di inquinamento in estate e di “Ozono sopra le soglie di sicurezza” ci si riferisce all’Ozono troposferico. L’Ozono troposferico può essere considerato come il risultato della combinazione di due elementi: agenti inquinanti (come ossidi di azoto e composti organici volatili) e irraggiamento solare. Questi due elementi danno vita a una serie di complesse reazioni fotochimiche che portano anche alla formazione di Ozono. Le concentrazioni di Ozono più elevate si registrano nei mesi più caldi dell’anno e nelle ore di massimo irraggiamento solare. I principali agenti inquinanti che interagiscono con i raggi solari portando alla formazione dell’Ozono troposferico sono il trasporto su strada, il riscaldamento civile e la produzione di energia. L’Ozono troposferico può causare seri problemi alla salute dell’uomo (in particolare all’apparato respiratorio) e all’ecosistema (piante e fiori), nonché all’agricoltura e ai beni materiali.

Non tutto l’Ozono viene per nuocere: i temporali

L’Ozono che si trova negli strati bassi dell’atmosfera non è solamente legato all’inquinamento dell’uomo. Vi è, infatti, la formazione di Ozono anche in natura, durante i temporali. In questo caso, i fulmini spezzano il legame che esiste nelle molecole di Ossigeno creando dei singoli atomi di Ossigeno che, ricongiungendosi ad altre molecole di Ossigeno, formano appunto l’Ozono: da O2 a O3. L’Ozono è altresì il principale elemento che fa percepire il classico odore di pulito in seguito ai fenomeni temporaleschi.

In altre parole, l’Ozono è lo strumento naturale che utilizza la Terra per sanificarsi. Ovviamente, non c’è da preoccuparsi se sentiamo l’Ozono a seguito di un temporale: il nostro olfatto riesce a percepire l’Ozono più di 10 volte al di sotto dei valori di sicurezza (imposti per l’inquinamento fotochimico). L’Ozono, alle concentrazioni in cui si trova durante un temporale e più in generale nell’aria che respiriamo tutti giorni in situazioni climatiche standard è del tutto innocuo.

 

Sanificazione e deodorizzazione, l’Ozono “buono” al servizio dell’uomo

Una volta chiariti gli argomenti più nebulosi intorno all’Ozono è opportuno dire che, in realtà, oggigiorno l’Ozono è uno strumento al servizio dell’uomo dalle incredibili potenzialità. Grazie alle sue qualità come sanitizzante e deodorizzante (antibatterico, antivirale, antimicotico, etc.), l’Ozono è sempre più adoperato in moltissimi campi di applicazione dal medicale all’automotive, dall’industria alimentare al settore ristorativo e alberghiero, dalle celle frigorifere all’agricoltura e all’enologia. Inoltre, nei settori citati, l’Ozono sta prendendo sempre più piede sia per numero di aziende che iniziano a utilizzarlo, sia per numero di applicazioni e usi all’interno dello stesso settore. Non solo, si stanno trovando sempre più settori e applicazioni in cui l’azione sanitizzante e deodorizzante dell’Ozono può trovare un impiego efficace: alcuni esempi possono essere la sanificazione/deodorizzazione degli scarponi da sci a noleggio, la sanificazione dell’acqua negli icemaker per evitare la formazione del fouling, il trattamento dell’acqua negli acquari, la deodorizzazione nelle celle di conservazione degli obitori, etc.
L’essenziale è saper dosare l’Ozono opportunamente a seconda dell’utilizzo e valutare seriamente tutte le misure e gli accorgimenti affinché l’Ozono venga adoperato serenamente e in piena sicurezza. Per questo motivo è fondamentale affidarsi ad aziende competenti come Protea la quale vanta di un’esperienza ventennale nel settore ed ha come unica attività la progettazione e la realizzazione di sistemi ozonizzanti.

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